Fino a meno
d’un secolo fà prima dell’uso dell’aereo gli uomini viaggiavano spostandosi a
piedi,a
cavallo o per
nave.
A volte un viaggio poteva durare settimane, mesi,
anni. Questi viaggi davano il tempo d’adattarsi al cambiamento, tempo e
cambiamento proporzionali uno all’altro.
I paesaggi cambiavano con lentezza e
le scene del mondo si sostituivano poco per volta. Si aveva il tempo di
adattarsi per gradi a nuovi panorami e a nuove condizioni di vita.
Il clima
cambiava gradualmente, dal gelido Nord al torrido Equatore e viceversa
attraversando tutte le sue fasi intermedie. Il tempo che si trascorreva nel
viaggio permetteva ancor più un naturale adattamento di pensiero a nuovi stili
di vita, si immaginava e ruminava sulle possibili novità d’affrontare, si
valutava l’importanza della scelta e la profondità delle differenze nell’aprire
un nuovo capitolo della propria vita.

Quasi
sempre purtroppo questa gradualità oggi non esiste più.
L’aereo ci
strappa bruscamente dalla pioggia delle fredde giornate invernali dell’emisfero
Nord e dopo qualche ora ci scarica nell’aria ardente ed assolata di un paese
tropicale.
Solo il tempo di battere le palpebre abbagliati
dalla luce accecante appena oltre lo sportello dell’aereo ed
eccoci immersi sudando nel mantello ardente dei tropici.
E
che dire
dell’impatto nella nostra nuova vita di una cultura diversa, abitudini diverse, gente diversa, lingua ed odori, pensieri e morale, valori e peccati diversi?
dell’impatto nella nostra nuova vita di una cultura diversa, abitudini diverse, gente diversa, lingua ed odori, pensieri e morale, valori e peccati diversi?
Sì perché è
questa <…la scoperta principale: quella della gente del posto, dei locali.
Come sembrino fatti apposta per questo paesaggio, per questa luce, per questo
odore. Come facciano un tutt’uno con essi… come ogni razza sia connaturata al
suo paesaggio, al suo clima. Noi plasmiamo il nostro paesaggio ed esso a sua
volta ci plasma i tratti del volto…>.
Scendendo dall’aereo noi affrontiamo il passaggio a questo nuovo mondo
mentalmente e fisicamente impreparati, un mondo che si muove liberamente e a
proprio agio al ritmo imposto dal clima e dalla tradizione.
Se il nostro
viaggio è per una breve vacanza osserviamo tutta questa diversità rimanendone
al di fuori. Ma se ci siamo trasferiti per più tempo in questo nuovo paese un
così rapido cambiamento non è naturale e nel migliore dei casi abbiamo perso
l’opportunità d’esserci “ripuliti” prima dell’immersione. In alternativa
all’aereo senza alcun dubbio preferisco mille volte viaggiare in nave, l’aereo
mi incantava ma era piccolino e lo pilotavo io anni fà.
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