Vi propongo una visita speciale: il percorso all’interno di una grotta nelle vicinanze di Rimini. Questa, raccontata da Sandro, personalmente non la conosco ma ho visitato differenti altre grotte in Italia ed in Centro America e sempre sono rimasto affascinato.
Anche in questo caso sono attività alla portata di tutti in quanto i percorsi sono attrezzati con strutture che ne facilitano l’accesso. Ben altra cosa l’attività di speleologia vera e propria, ma non sto parlando di questo.
Vi riporto l'esperienza vissuta da Sandro:
Oggi d’infernale questi luoghi non anno più nulla, ma il mistero e il fascino rimangono immutati, un mistero ed un fascino dovuti alle bellezze naturali che segnano tutto il percorso delle grotte e tutto il contesto ambientale in cui sono inserite, oggi tutelato in una ampia riserva naturale.
Il percorso è in parte pavimentato, in parte su terreno naturale ed è quindi necessario muoversi con cautela. Si attraversano canyon, sale di crollo e strettoie, ma la presenza di un ingresso inferiore e di un’uscita superiore favoriscono un’ottima ventilazione. Composte di roccia gessosa, le grotte sono state originate dall’azione erosiva dell’acqua d’infiltrazione su tratti di terreno di diversa compattezza, permeabilità e solubilità.
Si tratta quindi di grotte a morfologia carsica, con un corso d’acqua sotterraneo ed una serie di cavità a vari livelli collegate tra loro con cunicoli, strettoie e fessure.
L’acqua scorrendo sulla superficie delle cavità che essa stessa ha formato, in alcuni punti ha creato delle concrezioni di Sali di calcio dalla forma bizzarra. Particolarità della grotta è l’essere volutamente poco illuminata, poiché ospita una preziosa colonia di pipistrelli per nulla pericolosi per le persone che si recano in visita a questi luoghi sotterranei la cui temperatura si aggira, sempre intorno ai 12/14 gradi, quindi pur scendendo all’inferno starete sempre freschi!
L’ufficio è ospitato in quella che era una chiesa fino a quando nel corso della 2° guerra mondiale non quasi completamente distrutta dai bombardamenti, della struttura originale rimane il campanile e la canonica che ospita il museo inerente la speleologia e la fauna della zona. Sopra il centro visite c’è l’abitato di Onferno dove un tempo vi era un castello mentre ora solo abitazioni private, il paese in passato si chiamava Inferno ma questo nome contrastava con la chiesa menzionata così il Vescovo di Rimini cambio il nome in Onferno. Tutto il resto che si vede ora è stato ricostruito.
Prenotata l’escursione si viene successivamente dotati di caschetto protettivo e torcia necessari per avventurarsi nella grotta completamente diversa da altre più titolate (vedi Frasassi e grotta del Vento) ma comunque molto suggestiva. Dal centro visite tramite un sentiero attrezzato si scende la collina (sono circa 250 gli scalini da fare) immersi in un bel bosco fino ad arrivare davanti l’entrata della grotta, se rimaniamo in silenzio si sente scorre l’acqua che nei millenni ha scavato questa grotta, ora la temperatura è notevolmente cambiata!
All’interno della grotta la temperatura media si aggira sui 12° centigradi per cui oltre a scarpe da ginnastica oppure scarponcini da trekking suggerisco un giubbotto. La visita di questa grotta presenta una particolarità che la rende diversa rispetto ad altre che ho esplorato: si entra da una parte per uscire da un’altra apertura nella roccia, in pratica raggiunto tramite il sentiero il punto da cui fuoriesce un piccolo torrente (il medesimo che nel corso dei secoli a scavato la grotta) lo si risale fino ad uscire dal lato opposto.
La lunghezza della grotta è di circa
Comunque il percorso è nella maggior parte è attrezzato con passerelle metalliche è grandi “mattonelle” in cemento antiscivolo. La grotta di Onferno non presenta le classiche stalattiti e stalagmiti come in altre grotte famose perché questa è composta da gesso ma vi sono belle cascate in calcare, mammelloni in gesso ecc.
Altra particolarità della medesima grotta sono i pipistrelli che vivono all’interno durante il giorno per poi uscire nel corso della notte per cibarsi di insetti, pensate che un pipistrello è capace di divorare fino a 2000 zanzare per notte è quindi un insetticida naturale. Come dicevo in precedenza la lunghezza della grotta si aggira sui
Dopo aver trascorso più di unora all’interno della grotta ed averla lentamente risalita è giunto il momento di uscire dalla medesima tramite l’apposita porta che ne ostruisce l’entrata alle persone non accompagnate dalla guida, ora la temperatura è notevolmente cambiata sebbene siamo all’ombra del bosco e sotto l’abitato di Onferno.
Vicino all’uscita vi sono alcune caverne in cui un tempo gli abitanti del luogo lavoravano il gesso onde usarlo come materiale da costruzione. Ora risaliamo il sentiero nel bosco per riconsegnare i caschi protettivi e le torce al centro visite, se capitate da queste parti è una escursione interessante da fare visto il contesto della grotta! (la zona è un po inaccessibile perché vi si arriva tramite stradine strette, comunque sono asfaltate).
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