Anni fa stavo
prendendo il brevetto di pilota d’aereo in Uruguay. Non lo presi
perchè mi trasferii a vivere in Guatemala e mi mancavano ancora solo
4 ore di lezioni di pratica di volo (su un totale di 40). Volavo su
di un piccolissimo trabiccolo con doppi comandi e istruttore di lato,
un’esperienza magnifica, emozionante, intensa. La racconterò in un’altro
post. Ma non ho mai volato in aliante, mi piacerebbe, nell’attesa
dell’opportunità vi propongo qualche informazione al rispetto e il
racconto dell’esperienza di volo di Sandro.
Un aliante
normalmente e' un aereo che ha la caratteristica di fare un volo
veleggiato senza l’impiego di alcun
mezzo di propulsione (motore in genere),
ma esistono anche i motoalianti come
spiegato successivamente.
Si viene trainati
tramite un lungo cavo da un altro aereo fino a 5-600 metri di quota e
poi ci si sgancia dal medesimo volando autonomamente. In altri casi
si viene tirati da un verricello che rimane a terra e che ha un cavo
lungo un chilometro, in pratica l’aliante
viene lanciato come da una fionda e
quindi raggiunta la quota prestabilita avviene lo sgancio del cavo
che ricade a terra frenato da un piccolo paracadute.
Una volta
raggiunta la quota di sgancio sia se trainati da un aereo oppure
lanciati
tramite il verricello si può fare una semplice planata per ritornare
a terra oppure si può cercare di veleggiare se le condizioni meteo
sono ideali (vedi termiche). L'aliante riesce a far questo perchè le
sue lunghissime ali sono molto efficienti e possiede
un’elevatissima aerodinamicità, cose che gli permettono quindi di
restare in volo a lungo.
Veleggiare?
vuol dire usare l'aria come propulsore proprio come nelle barche a
vela ; grazie all'aria in movimento si puo' guadagnare quota da
spendere poi in planate .
Le procedure di
atterraggio sono le stesse di tutti gli aeroplani con l'unica
differenza che con l'aliante non c'e' la possibilità di
"riattaccare" come fanno gli aerei dotati di motore, quindi
con l’Aliante si acquisisce subito la
mentalita' di fare nel giusto modo le
cose.
L'aliante e'
progettato per poter atterrare ovunque anche "fuori campo"
basta uno spazio libero di un centinaio di metri ; la distanza
necessaria all’atterraggio dipende dal
tipo di aliante.
Ci sono alianti
monoposto ed alianti biposto usati ad esempio come Alianti di
addestramento ovvero dotati di doppi comandi.
I
motoalianti
Il motoaliante
è un aliante dotato di un motore, in pratica una via di mezzo tra
aliante e un aeroplano. I motoalianti possono decollare
autonomamente se il
motore è in grado di portare in quota l'aliante decollando dal
suolo, oppure "con
motore da rientro"
se il motore è di piccole dimensioni e viene acceso solo in volo
quando il pilota lo desidera, come ad esempio per rientrare
dall’aeroporto da cui è decollato. I
motoalianti a differenza dei velivoli a
motore hanno le ali più"allungate" e quindi un’efficienza
migliore. Certi motoalianti dispongono del motore sul muso come gli
aeroplani normali; altri hanno un motore retraibile nella
fusoliera, e con il motore retratto possono raggiungere prestazioni
molto simili a quelle di un aliante puro. Normalmente i
motoalianti sono leggeri e dispongono di due soli posti. Possono
essere pilotati con una licenza di volo a vela e con specifica
abilitazione.
Traino
mediante aeroplano
In
questo caso l'aliante
viene trainato mediante
un cavo lungo circa 30 metri da un aereo
(in genere dalle piccole dimensioni. Una volta raggiunta la quota
prestabilita che varia
tra i 400 e i 1000 metri,
l'aliante si sgancia dal
cavo e comincia il volo in modo indipendente verso una destinazione
che può anche essere l’aeroporto da
cui è decollato oppure alla ricerca delle correnti
ascensionali per salire di quota e rimanere in volo per più tempo.
Nel corso del traino aereo (quota di sgancio del cavo) è necessario
che il pilota dell’aliante manovri con
particolare attenzione ad ogni movimento
del trainatore (aereo a motore), e che ne segua con attenzione
l'inclinazione alare specialmente in fase di virata, che si posizioni
ad una certa quota rispetto al trainatore per non disturbarne
l'assetto del medesimo. In caso di emergenza come la rottura
del cavo di traino esistono delle specifiche procedure di emergenza
da seguire che prevedono differenti manovre da fare a seconda
dell'altezza dal suolo alla quale si trovasse l'aliante medesimo al
momento dell'imprevisto. Sia l'aliante nonchè il trainatore sono
dotati di un meccanismo di sgancio meccanico. Per concludere
l'attività di traino necessita una specifica abilitazione
considerata la particolarità di questa attività rispetto alle
normali operazioni su aerei a motore.
Lancio
mediante un verricello
In questo caso
l’aliante è portato
in
quota
tramite un
verricello, che è
azionato da un potente motoreche avvolge uncavo metallico la cui
lunghezza può arrivare anche 1,5 Km. Il velivolo viene trainato
lungo la pista che può essere con fondo erboso oppure in asfalto
fino a raggiungere la velocità di decollo quindi alza il muso
cominciando una rapida salita. Raggiunta la quotaprestabilita, che
solitamente corrisponde alla metà della lunghezza del cavo, si
sgancia per proseguire il volo in modo completamente autonomo alla
ricerca
delle termiche. Il cavo
del verricello ricade al suolo frenato da un piccolo paracadute
attaccato al medesimo. Questo sistema consente di raggiungere quote
minori rispetto al traino aereo e richiede maggiore attenzione da
parte del pilota, ma ha notevoli vantaggi in termini sia di tempo
nonché di spesa. L'uso del verricello richiede una licenza specifica
chiamata GPL.
RESOCONTO
DELL’ESPERIENZA DI VOLO DI..........
Durante la
manifestazione
Vintage di Pavullo
viene data la possibilità al
pubblico di volare in aliante aggregato ad un pilota del locale aereo
club, due sono le varianti di scelta, il
lancio dell’aliante
tramite verricello
oppure il
traino
per mezzo di un aeroplano,
spiegherò la differenza nel corso dell’articolo
anche se facilmente intuibile.
Volendo fare
delle suggestive fotografie scelgo la possibilità di utilizzare
l’aliante
trainato in quota da un aeroplano, ha un costo maggiore ma è molto
più suggestivo e consente una maggiore libertà in fase di decollo.
In aliante ho già
volato una volta quando mi presento alla linea di volo dell’aeroporto
Paolucci a Pavullo, prima del nostro
decollo con un pilota del locale aereo club assisto al lancio
tramite verricello di un altro aliante.
Rimango sorpreso da come il velivolo
raggiunge in breve tempo la quota di
volo poi lo sgancio del cavo che ricade al suolo frenato da un
piccolo paracadute ad esso agganciato.
Ora la pista di
decollo è libera e tocca a noi alzarci in volo, indosso il
paracadute
d’emergenza,
quindi prendo posto nell’abitalo
dell’aliante, il pilota gentilmente mi
lascia il posto davanti così da poter fotografare meglio, il
velivolo su cui ci apprestiamo a volare sembra di recente costruzione
ed ha i doppi comandi.
Avendo volato
precedentemente riconosco la strumentazione di bordo che mi fornirà
indicazioni sul volo, l’altimetro, il
conta km ecc. dopo aver regolato le
cinture che mi tengono fermo al seggiolino abbasso il capolino
bloccandolo, siamo pronti per il decollo!
In pista è già
pronto il piccolo
aereo a motore che
tramite un cavo di circa 30 metri ci condurrà in quota, via radio
(sento le comunicazioni) riceviamo il permesso di decollo. L’aereo
comincia a rullare sulla pista asfaltata
trascinandosi dietro l’Aliante sul
quale ci troviamo, poco dopo in seguito
ad una virata a sinistra i due aeroplani si staccano dalla pista e
cominciano a prendere quota sopra l’abitato
di Pavullo.
Questa parte del
volo è particolarmente delicata perché il pilota dell’aliante
deve volare in modo
asimmetrico
rispetto all’aereo a motore
che ci porta in quota tramite il cavo di traino, una manovra errata
può sbilanciare entrambi i velivoli facendoli precipitare entrambi!
Dopo alcuni
minuti di volo raggiungiamo la quota (altezza) prestabilita, dopo la
necessaria comunicazione radio tra i due piloti il cavo
di traino viene sganciato,
siamo liberi di volare autonomamente, ricordo che l’aeroporto
di Pavullo si trova sull’Appennino Modenese quindi il
paesaggio sottostante è particolarmente suggestivo.
Sorvoliamo la
zona circostante l’abitato di Pavullo,
saliamo a quota
500 metri
raggiungendo la velocità
di 150 km orari come
indicato dalla strumentazione di bordo.
Oltre al nostro
sono in volo altri due alianti che seguiamo sia sopra che sotto in
modo alternato e naturalmente non perdo l’occasione
per fare delle fotografie. Dal punto di
vista meteo la giornata non è il massimo quando sono salito dalla
pianura ma con passare delle ore il cielo si è aperto. Con l’aliante
sorvoliamo più volte l’abitato del
menzionato paese e l’aeroporto dal
quale siamo decollati, ci permettiamo pure di rincorre gli altri
alianti in volo, dopo oltre 20 minuti di volo il pilota comunica via
radio la volontà di cominciare la manovra di avvicinamento
all’aeroporto per
effettuare l’atterraggio. Scendiamo
velocemente di quota portandoci a inizio
pista (dove c’è il rullo del
verricello).
Il previsto atterraggio
avviene senza scossoni in quanto la pista è asfaltata, la
percorriamo per l’intera lunghezza
andando a fermarci nel punto in cui
siamo decollati precedentemente, il pilota ( Marcello, ma Teddy per
gli amici) è stato impeccabile per tutto il tempo del volo!
Scuole
per imparare a volare con l'Aliante
Di
seguito vengono elencate le scuole presenti presso aeroporti e avio
superfici dove imparare a volare in Aliante, ovviamente dopo avere
conseguito l’apposito brevetto di volo. Le scuole sono state
suddivise per Regioni.
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